Sto guidando. Nell’aria un po’ di primavera. Quella primavera piccola, un po’ incerta, non ancora troppo ubriaca di odori e sole. Ad ogni modo, ho tolto le calze e messo le ballerine zebrate, gesto silenzioso di inaugurazione della bella stagione. Alla radio, la musica* sfuma sulle parole dello speaker…
Eccoci di nuovo qui, continuate a raccontarci il momento più felice della vostra giornata … Ci scrive Lucia, da Milano, “per me é stato quando ho trovato parcheggio esattamente sotto l’ufficio!”, Marta da Cagliari ci scrive invece che il momento più bello é stato stamattina, quando il suo amore l’ha svegliata portandole il caffè a letto… e poi in linea abbiamo Simona, dicci tutto Simona…
Spingo il piede da zebra sull’acceleratore, sto per cambiare stazione ma poi non lo faccio. Sentiamo che ha da dire Simona.
– Il momento più felice per me, oggi, é quando sono andata dal parrucchiere a farmi la piega. La prima piega dopo la chemio. E poi ho fatto il colore.
– Fantastico, e che colore hai scelto?
– Ho scelto il rosso.
– … Senti, e come stai ora, Simona?
– Sto bene, sto facendo i controlli, sta andando tutto benissimo. Sono felice e ho un bellissimo taglio di capelli…beh per la verità sono ancora un po’ cortini, però iniziano a prendere forma…
Riconosco la felicità Simona. Scavalca il programma radiofonico e riempie la mia auto. É una felicità del presente, pura, esaltante. É una felicità sferica, irradiante, talmente consapevole da diventare solida, che quando rientri a casa potresti appoggiarla sulla sedia assieme alle chiavi e alla borsetta. Una felicità da imprimere nelle mani, nella memoria della carne. Una primavera dell’olfatto e delle papille gustative, la pelle nuova del serpente, l’otto marzo del corpo.
Le ciance alla radio riprendono. Mi sa che il momento più bello della mia giornata, oggi, é proprio questo.
* Feeling better, Malika Ayane, 2008.