“Enrico, perché non stai fermo un attimo?”
“Marco, muoviti per piacere che tua sorella ci aspetta a danza!”
“Giovanni se non ti fermi ti arriva uno stramusone!”
“Manlio, muoviti che facciamo tardi alla lezione di organo!” (organo??? Beh, è Manlio…)
Ma quando, cosa, come, chi? Chi è che ha scompaginato le coppie? Perché a tutte le Mamme-Muoviti sono toccati i Bambini-Non-Mi-Schiodo-Nemmeno-Se-Caghi-Oro e alle Mamme-Fermati son capitati i Bambini-Catch-Me-If-You-Can?
Oggi però ho incontrato un raro esemplare di Mamma-Fermati-Muoviti: “Lorenzo! Muoviti a fermarti!”.
Ora, premesso che quel raro esemplare di psychomamma ero io, prometto a mio figlio:
– di non pronunciare la parola “muoviti” per almeno due settimane. Hai 5 anni e tutto il diritto di investire il tuo tempo nel camminare lentissimamente sui bordi dei marciapiedi, studiarti le pellicine delle mani, conferire col tuo delfino immaginario su questioni inderogabili, decidere che è prioritario finire di colorare anche se siamo maledettamente in ritardo per la lezione di nuoto.
– di non ripetere “fermati” per almeno tre settimane. Hai sempre cinque anni e lo stesso diritto di sgusciare via come un’anguilla mentre dopo la piscina tento di asciugarti i capelli al di là di ogni ragionevole otite, scappare se qualcuno ti chiede l’ennesimo bacio, arrampicarti su qualsiasi cosa si presti ad essere scalata.
Però, amore mio, dopo un’ora e dieci minuti che stai sulla tazza del water sfogliando il catalogo del Toys Center…
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MUOVITI!.