“Signora, prego… Signora mi dica… Ecco a lei signora, l’ha vista la promozione signora? Arrivederci signora”.
Ora.
Ragazzo di H & M.
Va bene che c’hai diciannove anni più una manciata di smarties, va bene che io sono cresciuta con gente tipo i Robinson e gli Ingalls e che facevamo i pic nic del venticinque aprile nella casa nella prateria, con i Walsh giunti per l’occasione dal Minnesota e zia Sue Ellen che finiva ogni volta ubriaca, e invece tu sei venuto su tra romantici e fichissimi vampiri, e qui mi fermo perché altro non so.
Va bene che per me Britney è sempre quella di oh baby dammi un altro colpo ancora e per te é una signora in sovrappeso con un paio di figli.
Va bene che se tu fossi Cecco torresti le giovani e leggiadre e le signore lasseresti altrui. Va bene tutto.
Ma cinque “signora” in una conversazione di trenta secondi, sono davvero troppi!
Guarda che non siamo mica così distanti. Come diceva un vecchio, le cose che abbiamo in comune sono quattromilaottocentocinquanta. Abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello, soltanto le sopracciglia non son proprio uguali perchè le mie son normali ma le tue… son troppo depilate!
Ottimo report, tra i più simpatici letti sull’argomento. 🙂
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Mi fa piacere, grazie! E poi, russell, mi sa che sei stato il primo non-parente a seguirmi (uno degli attuali sparuti tre, diciamo!) e per questo non posso che volerti un sacco di bene 🙂
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Grazie a te 🙂 Adoro leggere i blog dall’animo vintage anni novanta. A presto 😉
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