Accade che ora anche io ho uno smartphone. E chi mi conosce sa che questo è un evento memorabile. Perché sebbene io viva con l’ipad attaccato al culo (o forse proprio per questo), fino a qualche giorno fa giravo con un cellulare della Nokia vecchio di almeno sette anni e non connesso a internet ma ancora gagliardo nonostante si dedicasse a sport estremi quali tuffi nell’acqua del mocio vileda, salti dall’alto e gare di resistenza come quella volta che lo scordai nel banco frigo della Despar per due giorni (peraltro ritrovandolo al primo colpo, dato che a nessuno saltò in mente di rubarlo). Domenica mattina però alla mia amica Ivana son girati i megabyte e al mio ennesimo primordiale sms, per tutta risposta mi è piombata in casa in pigiama sentenziando “la tua arretratezza è ormai inaccettabile” per poi mollarmi in mano un suo smartphone dismesso prima di volatilizzarsi. Di fronte a cotanta affascinante perentorietà pigiamata non ho potuto che cedere, anche perché ad utilizzare i cellulari come il mio effettivamente eravamo rimasti solamente io, alcuni Luddisti e sette o otto ultra centenari sardi. Quando lo estraevo in pubblico tutti mi schernivano e io avevo cominciato a giustificarmi pietosamente dicendo che sì, insomma, usavo quel coso perché il mio iPhone era momentaneamente fuori uso, ma che il mio Mac stava bene, così come il mio iPad, il mio iPod, mio marito e mio figlio pure grazie. Così ho cambiato la sim, riposto il Nokia nella mia scatola “cose da salvare se la casa brucia” (non si sa mai) e installato subito WhatsApp nel mio nuovo telefono (beh, inizialmente ho speso cinque minuti buoni cercando “What’s Up” e incazzandomi come un vecchio che perde a carte perché non riuscivo a trovarlo). Il problema ora è che mentre per la maggior parte delle persone WhatsApp è basic tanto quanto la pasta col tonno in scatola, le tute dell’H & M e i finestrini automatici nelle auto, a me, neofita, sembra ancora un giocattolino eccezionale. E quindi lo uso a sproposito, stolkando tutti con messaggi sconclusionati ed euforici (e quando dico tutti, dico proprio tutti: commercialista, ex fidanzati, vecchi compagni del liceo e dentista compresi). Tutto questo per dire che se per caso vi arrivano messaggi del genere “Arrivo Bavarese toRno subito wOw caZ argghhyt domenica ciao!” non ignoratemi. Ci rimango male.
Addio!
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