Al supermarket della lettura
puoi trovare chili di verdura,
etti e etti di libretti, riviste e fumetti,
gamberetti in salsa rosa per il principe e la sposa,
un filetto al pepe nero, per il thriller e il mistero.
Con i romanzoni russi puoi farci l’insalata,
con le citazioni colte nell’orto in giornata
puoi conferire un tono all’umile frittata.
I carrelli della spesa, pieni zeppi di poesie,
si muovono a gettoni tra scaffali e corsie
e se incroci delle rime e chiedi loro “come va?”
si ripeton alternando lamentele e vanità:
“quanto siamo sfortunate a star qui incatenate,
preferiamo esser baciate!”.
E i polizieschi?
Sono tutti al banco frigo,
tra le impronte digitali sopra i vetri appannati,
tra gli indizi e i surgelati.
Ed è implicata la cipolla nel farti lacrimare
come certi grandi libri che non puoi dimenticare.
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Odette, sei un vulcano, anzi,sei un Vesuvio
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Mi sembra molto adatta per la vostra iniziativa con l’arci..sulla biblioteca diffusa 🙂
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