Oggi è Santa Lucia e la mia amica Wiky, Wiky Pedia, mi ricorda che la santa è considerata dai devoti la protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini.
Degli elettricisti, ok, ci arrivo, come dice Paolo Conte ci offrono l’intelligenza della luce nella stanza e negli alberghi tristi, e la luce è roba che ha a che fare con la vista. Ma gli scalpellini??
Coloro che lavorano la pietra, oppure, usato in senso spregiativo, scultori di poco valore che non sapendo evidentemente a che santo votarsi, hanno scelto Santa Lucia.
E allora, siccome scalpellini lo siamo un po’ tutti (ho visto lavoretti in pasta di sale da far tremar le vene e i polsi), il mio augurio oggi è che sia protetta la grazia delle nostre mani, che possiamo tirar fuori la morbidezza dalla roccia, la seta dalla pietra e la luce dai massi.
Che possiamo vedere il lato leggero delle cose, svoltare l’angolo di un muro, camminare un metro sopra il cemento, sollevare macigni dal cuore, togliere sassi dalle scarpe, trattenere la prima pietra, posarla, e costruirci sopra un progetto.
Che ci sia offerta l’intelligenza del muschio sopra la rupe, della coperta sopra il freddo, della schiuma sopra il caffè, della rugiada sopra la foglia.
E insomma che sia lenita la durezza del nostro sguardo, perché oggi è il giorno di Lucia. Protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti, degli scalpellini…
(Lorenzo tra le rocce – Croazia 2013)
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