Nel mezzo del quasi

La bambina ha dodici anni e mezzo e dentro quel mezzo c’è una ragazza e poi ci sono le vacanze estive e due orecchini di conchiglia e un pugno di sabbia che scorre tra le dita e fa un po’ di solletico e un po’ di piacere.
Il bambino ha quasi tredici anni e dentro quel quasi c’è un ragazzo e un imbarazzo e una risata che esce sgraziata, un’alzata disinvolta di spalle.
Dentro il mezzo c’è Anna che si fa largo tra Annina ed esce in una canzone cantata all’infinito fino a che le parole diventano niente, solo emozione dentro la pancia e dentro la testa, solo musica e musica, si fa largo tra la matematica e l’odio per l’atletica.
Dentro il quasi cresce Marco, a calci al pallone e spinte per scherzo e amici che dicono porcaputtana con voce troppo alta e il Visconte dimezzato nello zaino.
Fuori il cemento è caldo, è luglio e la scuola è lontana, le notti alte e blu e si sta in strada fino a tardi, fino a che qualcuno non chiama, un genitore qualsiasi che entra nella scena come un estraneo e pone fine alla giornata, e così tutti salgono in bicicletta o sui propri piedi e dicono ciao a domani.
Marco si incammina alto e magro e tira un calcio a un sasso, colpisce Anna sul ginocchio e lei dice ecco, proprio dove mi ero già fatta male. Marco vuole chiederle scusa ma dice eri sulla mia traiettoria. Anna sente il sasso impresso sulla pelle, lo vede caduto a terra ma lo sente incollato al ginocchio ed è come se non potesse più fidarsi dei propri occhi. Si volta e se ne va guardando i propri passi.
Marco guarda Anna andarsene e raccoglie il sasso, lo stringe in pugno e lo sente caldo, lo infila in tasca e lo tiene.
Anna arriva a casa e si chiude in camera, prende un pennarello rosso e spera che non sia scarico come quasi tutti i pennarelli che ha nell’astuccio. Disegna un cerchio sul ginocchio, attorno alla pelle scottata dal sasso, ne ripassa i contorni una volta e poi una volta ancora.

Sugli scaffali del salotto, ci sono i libri, le foto, una murrina e un sasso. Enrica prende in mano il sasso. Non lo aveva mai considerato ma adesso ha tre anni ed è curiosa di tutto e la casa dei nonni l’ha già esplorata ovunque e non resta che indagare nuovi oggetti. E allora adesso ha nella mano piccola un sasso freddo, lo assaggia, fa una smorfia, lo annusa, lo batte sul pavimento.
Marco prende il sasso dalle mani di Enrica e le dice mettilo giù. Che cos’è papà? È un sasso, non metterlo in bocca. Marco pensa che Enrica è bella e assomiglia a Teresa, gli stessi occhi marroni grandi che sono caramelle lucide. Poi si mette la giacca, prende in braccio la figlia e saluta sua madre, hai bisogno di qualcosa? Niente, vai pure. La nonna dà un bacio alla nipote e le mette in mano un ovetto kinder.
Arrivano a casa, mezz’ora prima di Teresa, come al solito. Enrica sgattaiola in camera e va a giocare con i giochi che non vede dalla mattina e che di sera, per un po’, per fortuna, appaiono di nuovo interessanti.
Marco accende il pc e va su facebook. Dieci notifiche, una richiesta di amicizia, un messaggio non letto, tre spie rosse che ignora.
Si posiziona sulla barra di ricerca e digita un nome.
Richiesta di amicizia inviata.
Pentola d’acqua sul fuoco, per cena magari una pasta al pesto.
Una sigaretta vicino alla finestra, una delle rare ormai.
Richiesta di amicizia accettata.
Marco: Ciao, ti ricordi di me? Messaggio inviato.
Visualizzato.
Marco: Sì, insomma, oggi mi è ricapitato in mano il sasso, e così… Invio. Attesa.
Dall’altro lato dello spazio, Anna si passa la mano sul ginocchio destro e si scopre a sorridere. Si sente un po’ scema.
Anna: Certo, il sasso… Invio.
Marco: Per tutto questo tempo è stato sulla libreria di mia madre, pensa te… tanto tempo, ma il sasso è rimasto lì. Invio. Pentimento.
Anna: È rimasto lì, fermo come un sasso  🙂 Invio.
Marco sorride, Anna è come se la ricordava. O forse no…
L’acqua bolle ormai da un pezzo sul fuoco, ma Marco non se ne accorge.

mirkopiccinato
foto di Mirko Piccinato

...

9 commenti Aggiungi il tuo

    1. Odette ha detto:

      Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto 🙂

      Piace a 1 persona

  1. Andrea Taglio ha detto:

    carinissimo!
    Ma… è ‘amore e social network’?

    Piace a 1 persona

    1. Odette ha detto:

      Andrea sii! 🙂 in origine lo avevo scritto per il giornalaccio poi però mi é toccato “il futuro”…

      Piace a 1 persona

  2. ladonnadivano ha detto:

    È sempre meraviglioso leggerti, brava. 😉

    Piace a 1 persona

    1. Odette ha detto:

      Che bello! Grazie 🙂 🙂

      "Mi piace"

    2. Odette ha detto:

      Ladonnadivano, ma hai cambiato faccia al tuo blog?

      "Mi piace"

  3. massimolegnani ha detto:

    Racconto ricco di brio e di originalità
    I nomi mi hanno ricordato la canzone di Lucio Dalla e chissà questa volta forse si prenderanno per mano.
    ml

    Piace a 1 persona

    1. Odette ha detto:

      secondo me sì, si prendono per mano (ma chissà come, per quanto, se alla luce o al buio…)

      "Mi piace"

Lascia un commento