In un mondo che “Non sono virologo ma” is the new “Non sono razzista ma”, mi piaci quanto quegli scienziati che si esprimono esordendo con “Al meglio delle nostre conoscenze possiamo dire che”.
In un mondo che non ci vuole più, il mio canto libero sei tu.
In un mondo che “Fallo girare”, mi piaci perché tu non mi fai girar come fossi una bambola, non mi butti giù, ma ti accorgi quando piango e a volte piangi anche tu.
In un mondo che “Vabbè, ha fatto una donazione ma per questioni di immagine”, mi piaci perché se la questione è che donare è cool, non ci vedi la questione.
In un mondo che c’è chi fugge via, o sulla funivia, mi piaci perché tra il fuggire e il restare scegli il ragionare.
Perché tra l’“Andrà tutto bene” e il “Ce lo faremo andar bene”, ti rimbocchi le maniche e hai le braccia sexy.
Perché non sei me, su cui nutro diversi dubbi, e a volte non sei neanche te.
Siamo più che altro due lati della stessa medaglia al valore che ci diamo, e per questo ti amo.
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(canti d’amore ai tempi che corrono)
