Gatta delle nevi

Son diventata la donna dei ghiacci.
Già da ben prima che il Friuli entrasse in zona arancione io ho iniziato la mia trasformazione.
Da mammifero da interni, tutta copertina leopardata e calzettone mattacchione, son diventata gatto delle nevi. Presente quello di Shining? Ecco, c’est moi.
Dal caffè, all’aperitivo, al ristorante, alla visita ai miei vecchi, giorno o notte che fosse, quasi tutto, per ridurre il rischio aria stagnante/assembramenti, ho fatto in modo che si svolgesse all’aperto.
Io sono molto fiera di ciò, e cioè di aver superato il limite della mia freddolosità.
Okay, ai più sembrerà una minchiata, tipo cosa sarà mai, Mauro Corona in canottiera scala le montagne mentre con una mano trita il ghiaccio del mojito e con l’altra carezza un camoscio.
Ma per me è stata una conquista. Io sono davvero FREDDOLOSA. Cioè presente quelle donne che vi mettono i piedi gelati sulla schiena anche ad agosto? Ecco io sono quelle donne.
Per cui vado molto fiera di questa evoluzione. E mi sembrano bellissimi i caffè shackerati alla brina, i pranzi al foliage, i saluti a cielo aperto a mia madre con la scusa di portare il cane a sgambare nel suo giardino…
Per una come me, che il meteo della propria città la mattina lo guarda affacciandosi a Windows invece che alla finestra, be’ questa è una conquista. Una di quelle cose che ti verrebbe voglia di fare come Rocky Balboa quando, dopo aver battuto Ivan Drago, urla sul ring “Se io posso cambiare, e voi potete cambiare, TUTTO IL MONDO PUÒ CAMBIARE” (subito dopo mi visualizzo mentre vengo trascinata via con la camicia di forza e il rossetto sui denti).
Insomma in mezzo a ‘sto periodaccio, alla fin fine, sotto sotto, di lato di lato, mi vien da pensare che, gira e rigira, le gioie te le danno sempre le trasformazioni.
Quelle che ti fan sentire che non è mai troppo tardi.