Zona rossa su zona gialla sotto un cielo di piombo che fa piovere la città. Mi torna in mente quella canzone, quella là, Se bruciasse la città da te, da te io tornerei. Mi faccio il caffè che è un pozzo nero di fine e inizio, quanta morte e rinascita c’è dentro una tazzina di caffè solo dio lo sa, se bruciasse la città io comunque un altro fuoco accenderei per un, per un, per un caffèeeee. Anche dopo questo sonno in cui ho sognato me stessa come un’unica zona erogena ed erronea, rossa per dpcm divino, sbagliata per diritto di nascita, con le radici nell’aria come in quella poesia, quella, quella là.
Piove, viene giù tutto il cielo finalmente, ne resta su solo un pezzetto e così non è finita.
Se piovesse la città, anche tutta la città, c’è un pezzetto di tetto che sta su, lassù, lassù.
Acqua ovunque e avanzi di foglie e foglie e foglie e fuoco e un pezzetto.
