Oggi ti sei svegliato nel fegato della notte.
Ricordi quando ancora ti svegliavi nel cuore?
Eri così ingenuo, allora, così immaturo.
Adesso bisogna essere più coraggiosi, più forti.
Avere più fegato del buio, quando ti estrae dal vuoto come un coniglio, e ti tiene in pugno.
Quando ti fa il fiato corto coi pensieri lunghi, colpi di coda del giorno, fulmini a ciel sopito.
Certi risvegli vengono da lontano, dai cesti di frutta bacata, dai ricordi di bacchini malati, dalle noci abitate, dalle foglie erose, dalle melette guaste, dal paté d’animo.
Fino all’alba rosa carne, e poi luci neurologiche, e zigzag scintillanti, e il sole alto, e la vista.
Eccola, madre,
la vista.