“È acqua passata.”
“Tutta l’acqua finisce in mare.”
“Qui non c’è il mare.”
“Il mare è dappertutto.”
“Ma io non lo rivedrò più.”
“Me lo auguro.”
Come si può augurare di non rivedere il mare?, si chiede la bambina seduta sul sedile di dietro, mentre ascolta i discorsi dei due adulti sui sedili davanti e l’auto corre in Via Maestra Vecchia.
La femmina adulta ha i capelli come anguille, il maschio come aculei di riccio, tutti e due hanno spalle senz’occhi.
Fuori dal finestrino la notte è dappertutto, come il mare, e la luna è grande e piena e segue l’auto, forse li seguirà fino a casa, e magari anche il giorno dopo, travestita da sole o da ombra umida.
A dominare sul paesaggio, l’enorme Fungo. Imbuto, Gigante, Ufo. Totem, Ciclope, navicella venuta dallo spazio, dal cielo, lassù dove nasce la pioggia, da dove viene giù l’acqua che Dio manda sulla terra.
E infatti “viene giù che Dio la manda”, si dice. Tutto avviene “se Dio vuole”, e “a Dio piacendo”, perché “non si muove foglia che Dio non voglia”.
Devi sperare di non stargli sulle scatole, a Dio.
Il Fungo quanto conterrà?
Migliaia, milioni, trilioni di litri di acqua passata dal Totem alle case della gente, che per questo rivive la stessa Storia, sempre.
Varianti infinite nelle tubature, rivoli, budelli, rubinetti, insenature.
Tutto è nell’acqua passata, è nell’acquedotto.
L’auto vola nell’aria ora, si capovolge al rallentatore, ruota su se stessa, e anche il Fungo.
La bambina si chiede se il passato si rovescerà sulla terra, di colpo, milioni di litri di stato liquido, e se questo è quello che chiamano infinito.
I campi vanno al posto del cielo e le nuvole prendono il posto delle pozzanghere. Tutto perfettamente sbagliato, incastrato.
Le guardie del fuoco li tirano fuori dalle lamiere un’ora dopo, illesi per miracolo, di nuovo dritti, con i piedi per terra e la testa nell’aria.
Nel presente del passato pericolo.
(Il fungo è il quarto dei sette minicosmi a cui do la caccia dietro l’angolo. Quello in foto è a Cordenons. La storia è d’invenzione)
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Minicosmi
Bellissimo questo brano.
“…tutti e due hanno spalle senz’occhi…”
Quanta verità in questa affermazione. In una frase sola sei riuscita a cogliere il punto di vista e la sensibilità della bambina. Brava!
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Un onore avere lettori come te ❤️
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