Ha avuto un attacco di tenerezza acuta.
Ha rischiato di morire sul colpo.
Si è ripreso, ma non del tutto.
Ci convive, adesso, con la tenerezza,
come con un coniglio in gabbia
(pur sempre meglio che in pentola).
Ma la doppia zeta,
quelle lame nel tenero,
continuano a ferire.
Tenerezza è una brutta bestia.

La vita a volte è un ossimoro.
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