Capodanno è passato e io ho riposto nell’armadio il vestito argentato che avevo comprato per l’occasione.
Conto di indossarlo di nuovo uno dei prossimi giorni, presto, per andare a fare la spesa, sopra il pigiama, per intonarlo all’acciaio lucido dei banchi frigo e degli scaffali, per acquistare champagne in offerta e salmone rosa che ha risalito correnti fortissime e contrarie.
Correnti blu da celebrare con vino ghiacciato e squame iridescenti e cangianti, fibre argentate su tessuti naturali, la mia pelle.
Per acquistare mandarini tondi che mai potranno essere quadrati, e datteri e frutti densi di semi e di succo.
E poi il dolce, di quelli eleganti impacchettati con il cellofan e un nastro di raso, di quelli che non mangi mai, ma qualche volta ti rifai.
Rincasare con la spesa che pesa, che pesa.
Io, leggera, leggera.
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un blog malin-comico 
Speciale come l’ inatteso atteso,
come il terzo fiocco di neve,
come l’ansia prima dell’amore.
Speciale come una parola che s’ingozza di significato,
non per nulla vien detta gravida,
speciale come ciò che è dietro l’ angolo
quando viene raccontato.
Speciale come uno sguardo intonso
da nessuno mai letto prima,
speciale come l’ attimo che segue l’ ultima nota
e risuona di silenzio e suono.
Grazie per quanto ci racconti, come te, speciale.
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Grazie a te, per questo commento così speciale.
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Vestiti argentati e leggerezza, quale modo migliore per iniziare il nuovo anno? 🙂
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E di continuarlo. Del resto l’argento si può sempre smorzare con un pigiama sotto 😉
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😀
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