Distrazione
Sono un corpo piuttosto distratto.
Ho perso, negli anni, svariate cose.
Due tonsille, per esempio.
Un dente del giudizio.
Un neo sul calcagno
(l’ha trovato un medico e ha esclamato: benigno!)
e altro di scarso valore,
qualche chilo, un’appendice.
In cambio, il sorriso d’una cicatrice.
Ho seminato,
fuggendo lontano,
quattro diottrie.
Un’altra m’è caduta tornando,
dev’essere da qualche parte,
qui vicino.
Sicché, non distinguo più chiaramente il bianco e il nero,
vedo soltanto le sfumature.
E siedo dalla parte
della sospensione,
perché quella del torto è occupata,
al pari della ragione.
“Hai perso la lingua?”
chiede la gente.
Ho smesso di dire parole parlate
emetto più spesso parole mai nate.
Schiudo le labbra
e pronuncio il silenzio,
le acca mute, gli spazi bianchi.
C’è chi s’innervosisce
quando mi mangio le parole,
ma è per non farle andare a male, scadere, marcire.
L’udito invece è sempre lo stesso.
Soffre, al solito, di troppo sentire.

Ti credevo una snob, mi sbagliavo, sono felice di essermi ricreduto….
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😯💖
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