Se vi siete soffermati a leggere il mio primo post sulla corsa, probabilmente o siete atleti o siete schiappe (o siete miei parenti). Nel caso apparteniate alla seconda categoria, ho una buona notizia per voi: c’è speranza per tutti! Sì perché sono riuscita a rifarlo. Io e i miei amici immaginari – Lazzaro, il Piccolo Lucio, una foca monaca e Clara (l’amica malaticcia di Heidi) – abbiamo corso per altre due volte questa settimana. E per cui ora è realtà: non è stato un evento sparuto, una cometa di Halley, ma una cosa che sono stata in grado di replicare. Ah, e mi sono comprata un fichissimo paio di scarpe e un completino da corsa che poi nell’euforia ho indossato anche per andare a fare la spesa, in ufficio un venerdì che non c’erano i capi, e per recarmi dalla Radiosa Farmacista e farle intendere che sono una che si mantiene in forma e adesso le cellule morte le espello col sudore.
Secondo giorno di corsa:
Dimenticato il pile, questa volta indosso scarpe e completino adatti. A dire il vero, all’inizio ho la sensazione di aver rubato i vestiti a qualcun altro e temo che tutti possano accorgersene (“Signora, scusi, dovrebbe restituire gli abiti al manichino della Decathlon, gentilmente”). Ho paura di essere ridicola, perché è noto, la figura di merda è proporzionale al livello di convinzione che esprimi attraverso le scarpe che stai indossando, come quando ti capita di cadere rovinosamente da un tacco 12.
Ma poi mi dico che non staranno mica tutti lì a giudicare me… e così parto. Corro, corro come se non ci fosse un domani. Dopo mezz’ora rientro in casa e da lì in poi non ho che ricordi vaghi, tipo qualcuno che dice “fatele annusare dell’aceto”… Ma forse era solo la tv.
Ad ogni modo, dopo la mia seconda e terza corsa su asfalto, ho imparato altri TRE FONDAMENTI:
1) NON devi correre come se stessi per perdere l’autobus in un giorno festivo. Devi piuttosto tenere un ritmo armonioso, moderato e costante. Entrare in una specie di trance insomma.
2) C’è sempre un cane stronzo che sbuca all’improvviso da dietro un cancello e ti abbaia contro istericamente. Però prova a NON schizzare ogni volta in mezzo alla strada dallo spavento. Soprattutto se in quel momento sta passando l’autobus che cercavi di non perdere.
3) Quando il cane stronzo non c’è, c’è comunque un suo stronzo per terra.
Come non si deve correre (un breve tutorial):